" Ah! Tranquillità -
e fino al cuore delle rocce
il canto delle cicale! ".
Matsuo Bashō
Paesaggio sonoro di Valerio Belloni - 33
Progetto Bashō - 111 haiku
È una ricerca iniziata il 1 gennaio 2023, terminata il 21 aprile dello stesso anno.
Giulia Ceccarani e Valerio Belloni, hanno deciso di interpretare gli haiku di Matsuo Bashō secondo il proprio linguaggio. Lei quello visuale, lui sonoro.
Con disciplina e costanza, ogni giorno per 111 giorni, hanno realizzato un haiku attingendo dal contesto esterno, raccogliendo materia tangibile, come ad esempio rami, foglie e sassi e dettagli sonori, traducendo poi la visione del poeta, secondo un sentire intimo e personale.
Il supporto degli haiku è carta cotone di dimensioni 21*15 mischiando, con varie tecniche, elementi naturali, china, inchiostri colorati e fili di varie tinte, prediligendo il nero, la scala di grigio, il senape e l'ocra, il bianco e a tratti il rosso ma con grande cautela.
È un progetto di #mirtillobianco
33 di 111 haiku
Questo è il n° haiku.
Fa parte di #progettobashō - 111haiku, realizzato il giorno…
Porti con te un pezzettino di terra umbra da me raccolta nelle passeggiate mattutine e i suoni campionati da Valerio Belloni diventati poi paesaggio sonoro.
Quello che ti chiediamo è di incorniciarlo con la possibilità di poterlo rimuovere qualora ci fosse richiesto di esporlo insieme agli altri 110 haiku in eventuali mostre.
Se vivi in Umbria sarà nostra cura venire prenderlo e a restituirlo al termine dell'esposizione, se fossi fuori regione, saremo noi a pagare le spese di spedizione.
Inoltre, avvisiamo che per la delicatezza, l'haiku, in base a dove deciderai di posizionarlo, considerando il vento (le finestre a corrente) o la presenza di animali curiosi (vivo con due gatte e quindi ci penso), potrebbe subire cambiamenti.
Se puoi, accetta che questo possa accadere, come se avesse voglia di trasformarsi.
Non è uno scarico di responsabilità ma un invito ad accogliere gli imprevisti.
Maria Lai durante l'allestimento di un'installazione, dopo un forte vento che spostò gli elementi che la componevano, disse agli operai che la montagna aveva parlato e che tutto doveva restare così com'era. L'idea è un po' questa.
Felici di pensarlo sul tuo muro di casa, felici di immaginarli uniti e allo stesso tempo separati.
Felici che tu abbia apprezzato questa ricerca.
Grazie di cuore, Giulia e Valerio che insieme sono Mirtillo Bianco.